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In un clima, come quello attuale, di spericolate esperienze e di roventi o clamorosi scontri polemici, la posizione di Goffredo Godi può apparire circoscritta in un isolamento rinunciatario, se non sprezzante.

Girotondo

Girotondo

Paesaggio vesuviano

Paesaggio vesuviano

Riluttante ad inserirsi in uno schema di corrente non meno di quanto sia reticente ad esibirsi, egli opera, in effetti, nello spazio già ridotto da consolidate conquiste ed ulteriormente minacciato da scorrerie devastatrici: lo spazio entro il quale resta arroccata quella pittura che respinge ogni repentina frattura del filo di continuità evolutiva.

In questa cittadella assediata, Godi si pone, tuttavia, per libera e consapevole elezione, desunta dal suo temperamento autenticamente umile, emotivo e coerente. Perché il suo linguaggio espressivo — legato a «valori» pittorici tradizionali, filtrati attraverso esperienze neocubiste — si adegua al suo modo di porsi al cospetto della natura e della società, alla sua dimensione morale di uomo teso ad esprimere, senza infingimenti drammatici e senza velleità di scandagli abissali, la realtà alla quale istintivamente e profondamente aderisce, nei limiti di accessibilità e di superabilità in cui essa gli si propone. Limiti nell'ambito dei quali Godi si muove trascinato da richiami ancestrali misti a sentimenti di genuina purezza, con volontà di ricerca finanche caparbia e con un evidente anelito di sublimazione del dato sensibile.

Paesaggio vesuviano

Paesaggio vesuviano

Raccolta dell' Uva

Raccolta dell' Uva

Nei suoi paesaggi — brani di quella terra vesuviana che si protende verso il mare pregna di testimonianze antiche — luce, colore e mito si compongono in una traduzione sintetica ed immediata, condotta ad una essenzialità di segni emblematici, premonitrice di altri sviluppi, nella quale manifestamente si effonde l'interiore spinta liberatrice generata dalla contemplazione ad un tempo amorosa e cupida. Depurata da ogni accidentalità, condensata in quei segni, solennizzata nel taglio, la natura assume una significazione soprasensibile, non tanto per le stimmate del travaglio umano che essa reca, quanto per la prospettiva spirituale donde viene riguardata ed interpretata. La medesima prospettiva che anima le figure: esseri umani laboriosi e semplici, appartenenti ad un mondo che sconosce fortuna e corruzione, bloccati anch'essi nella essenzialità della definizione plastica con la medesima immediatezza con la quale sono scrutati e raggiunti.

Per quanto solitario possa sembrare pure nella cittadella in cui, con estrema probità, si è posto, Goffredo Godi è, in verità, un artista capace di comunicare con chiunque in virtù della intensa carica umana che alimenta, come forza endogena, la sua pittura.

Paesaggio vesuviano

Paesaggio vesuviano

 
ARMANDO MIELE

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