…la luce misura le cose con l’ombra a mezzogiorno e con i passi conosci l’altezza degli obelischi che ai fari notturni sono di scena superbi. Pienezza di luce rivela le umane misure inverando profondo e tradizione. Né privilegio, né eccezione conta, ma quel che vale: è la vita che canta le sue ragioni. L’arte che non rinnega, questo conta, è grandezza dell’umile che avanza e rinnova ragioni di speranza Angelo Calabrese |
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Godi dipinge la natura, ne scopre ed evidenzia i ritmi nascosti che non solo formano l'uomo ma addirittura lo trasformano. Immagini che non si riducono nell'apparenza, sono una realtà sentita e vissuta dalla sua sensibilità, passioni ricevute guardando ciò che la mano dipinge, testimonianze autentiche della nostra condizione umana. In questo modo di dipingere dal vero, immaginazione e percezione si saldano in un'armonica sintesi, che dà vita ad un vero completamente inedito.
"Amo dipingere la figura, ma di più il paesaggio. Fin da ragazzo realizzai paesaggi nel piccolo porto del Granatello, a Portici. Non era un luogo pittoresco ma pittorico sì". Così ci dice Goffredo Godi nei suoi appunti di una vita. Una vita intensa di lavoro generoso, metodico e appassionato, instancabile, intrisa di luce e di colore, di pacato tormento e di gioia nello scoprire ed evidenziare i ritmi nascosti nella natura che contribuiscono non solo a formare l'uomo ma addirittura a trasformarlo. La ricchezza dei temi, la forza vibrante del segno deciso, la tavolozza, dotata di un'infinita tonalità di terre e di verdi, plasma e rigenera sulla tela la materia della natura viva eppur velata dall'atmosfera pulviscolare tipica delle giornate con molto sole. Migliaia di toni lungo pendici ampie, sulle quali lo sguardo indugia ripercorrendo incessantemente un panorama che ha per volta un cielo impareggiabile e dal Vesuvio corre al mare e al respiro di un golfo solenne. Quadri quasi sempre opachi nella materia; si avvertono nello spessore delle increspature dei tratti; terribilmente si anela toccarli, esplorandone piano tutta la superficie; ma non si può entrare, con gli occhi, dentro quei paesaggi, perché, pur conservando il soffio fresco del reale, quei paesaggi vivono e brillano nella mente. Immagini che non si riducono semplicemente nell'apparenza, perché il suo interesse e fine è di trasmettere e restituire la realtà non solo com'è percepita, ma anche com'è sentita e vissuta dalla sua sensibilità, di rivelare integralmente le passioni che ha ricevuto guardando ciò che la sua mano dipinge. Sono opere che ci trasmettono l'animo di un uomo che ci lascia una testimonianza autentica della nostra singolare condizione umana. In questo suo modo di dipingere dal vero, immaginazione e percezione si saldano in un'armonica sintesi, che dà vita ad un vero completamente inedito.
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