“Preferisco dipingere dal vero perché esso mi dà la possibilità di analizzare, scoprire ed evidenziare i ritmi che si nascondono nella natura e forniscono all’uomo che, inconsapevolmente accetta, sostanze liriche capaci di irrobustirgli lo spirito fino alla formazione della personale coscienza”.

Goffredo Godi

 

In questa frase è condensata tutta la poetica di Goffredo Godi, “poeta della natura”, che ama dipingere quasi esclusivamente “en plein air”, in quanto lavorando in continuo contatto con la natura intesse con essa un colloquio senza parole, in perfetta relazione di realtà e di sentimento. Egli trasporta sulla tela immagini che non si riducono semplicemente nell’apparenza, perchè il suo interesse e fine è quello di trasmettere e restituire la realtà non solo come essa è percepita, ma anche com’è sentita e vissuta dalla sua sensibilità, di rivelare integralmente le passioni che ha ricevuto guardando ciò che la sua mano dipinge.

Pertanto, in questo suo modo di dipingere dal vero, sul luogo, immaginazione e percezione si saldano in un’armonica sintesi, che dà vita ad un vero completamente inedito.

Godi vuole ricercare di ciò che vede il profondo equilibrio, i ritmi vitali, che contribuiscono, secondo lui, non solo a formare l’uomo, ma addirittura a “trasformarlo”, poiché trasmettono sostanze liriche che influiscono sia sul suo pensiero, sia sulla personale coscienza.

Inoltre Godi va presentato anche come “poeta”, credo che la sua pittura sia poesia delle immagini, in quanto ha cercato di carpire al tempo briciole di vita, di registrare l’eco del mare, di cogliere il vasto respiro della natura, di confortare il dolore della gente e di esaltare la fatica degli umili.

È un poeta Godi e non c’è quadro che intimamente non contenga una poesia, che non sia ricordo di una scena vissuta, che non sia sentimento per una persona amata, che non sia incanto per un paesaggio. Pittura semplice, ma viva e penetrante, che ci invita a guardare con gli occhi dell’infanzia, condividendo le sue contemplazioni assorte, i suoi respiri profondi.

Più volte, nel corso della mia ricerca, mi sono posta una domanda: cosa ci lascia la pittura di Godi?

Dunque, cercherò di rispondere in questo modo: l’arte è espressione delle idee, dei sentimenti, della personalità unica e inconfondibile di un artista, ma è anche specchio della storia dell’epoca in cui ciascuno ha operato.

Durante gli anni del secondo conflitto mondiale, molti artisti scelsero di testimoniare con le proprie opere il drammatico momento storico. Alla fine della guerra non venne meno in molti di essi la necessità di continuare, in un clima di maggior ottimismo, il lavoro avviato. Per alcuni la risposta a tale esigenza fu il realismo, con la sua chiarezza e comprensibilità; ne nacquero non poche polemiche con esponenti di altre correnti, in particolar modo con gli astrattisti, considerati troppo distaccati dalla realtà.

Godi, con la sua autentica spontaneità e la sua assoluta indipendenza dalle idee artistiche del tempo, e benché il suo approccio all’arte sia sempre stato quello di natura strettamente pittorica, comunica con le sue opere implicitamente una condizione esistenziale che offre testimonianze valide della difficile realtà storica, quale era quella degli anni del secondo dopoguerra; e qui mi riferisco a dipinti come Rappresaglia, La famiglia del pescatore, La Ricamatrice - figure rappresentate sinteticamente, prive di elementi superflui, per attribuire più importanza al gesto - o semplicemente ai ritratti e cito per tutti Il sorriso negli occhi di mia madre. Sono tutte opere che compongono un grande repertorio tipologico della realtà umana - al di là dell’intrinseca qualità pittorica - un insostituibile documento psicologico e sociale.

Godi vuole addentrarsi nei segreti della personalità dei soggetti, ma soprattutto desidera trasmettere al fruitore emozioni e sensazioni che nascono dagli sguardi dei soggetti.

Egli trasferisce sulla superficie della tela istanti di vita vissuta, coglie stati d’animo e conduce chi osserva verso un percorso di interiorizzazione.

Pertanto, nelle sue tele la natura e le figure, scavate nella loro psicologia, sono realizzate dal pittore con una tecnica basata sull’utilizzo del colore intriso di luce. Egli costruisce figure di gente umile e laboriosa, che ha amato e seguito nelle loro vicende, conferendo loro una profondità che non può non colpire e indurre a riflettere.

Sono opere, quelle di Godi, che ci trasmettono l’animo di un uomo che ci lascia una testimonianza autentica della nostra condizione umana.

Immacolata Marino


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